La patente di guida può essere sospesa, secondo l’attuale codice della strada, per un periodo limitato di quindici giorni fino al massimo di tre anni (ad eccezione dei rari casi nei quali è sospesa a tempo indeterminato), a seconda della tipologia di illecito. La sospensione non è mai considerata la pena principale in quanto è accessoria alla pena pecuniaria o, nei casi più gravi, a quella detentiva.

La gravità della condotta, infatti, può anche integrare una fattispecie di reato e comportare conseguenze in ambito penale.

Le condotte più gravi che integrano fattispecie di reato prevedono, ad esempio, l’organizzazione di competizioni non autorizzate di velocità con veicoli a motore e partecipazione alle gare, la guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di stupefacenti e la fuga in caso di incidente con danni alle persone.

Le condotte meno gravi per le quali è previsto il pagamento di una sanzione pecuniaria di tipo amministrativo e la sospensione della patente quale pena accessoria, riguardano comportamenti pericolosi durante la guida che, tuttavia, rimangono in una soglia di accettabilità penale, quali, ad esempio, il passaggio con semaforo rosso o quando l’agente del traffico vieta il passaggio e il trasporto di merci pericolose in violazione delle norme.

Si tratta, comunque, di comportamenti che sembrano avere come ratio quella di evitare pericoli evidenti e ingiustificati nei confronti della collettività, come sorpassi pericolosi o comportamento scorretti sulle corsie delle autostrade e delle principali strade extraurbane.

Sono quindi molte le perplessità che stanno emergendo negli ultimi mesi alla notizia che tra le cause di sospensione immediata della patente rientrerebbe anche l’uso del telefonino durante la guida, comportamento, per molti, solo potenzialmente pericoloso.

Il Governo, infatti, su proposta di Riccardo Nencini, Vice Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, sta lavorando nella modifica del Codice della strada sebbene si prevedano alcune anticipazioni che potrebbero entrano in vigore già da questa estate, attraverso l’integrazione in alcuni emendamenti in sede di conversione in legge del Dl 150/2017 o attraverso l’emanazione di un provvedimento o di un decreto legge ad hoc.

Ciò che sorprende maggiormente, tuttavia, è l’apparente ignoranza del codice della strada della maggior parte degli automobilisti che sembrano non sapere che la stessa sospensione immediata per l’uso del telefonino è già stata introdotta ed è già in vigore ma per comportamenti di tipo recidivo. La stessa sospensione, sempre per comportamenti di tipo recidivo, è prevista anche per il mancato uso delle cinture di sicurezza e per l’uso di cuffie sonore.

Dove sarebbe, quindi, la novità nella sospensione della patente per uso del telefonino durante la guida?

La novità risiede nell’immediatezza della sospensione. Se attualmente, infatti, la patente può essere sospesa se sorpresi a utilizzare il telefonino durante la guida (parlando senza auricolare o vivavoce, digitando o “chattando”) quando già si era stati fermati per la stessa ragione in un periodo di due anni, attualmente basterà essere fermati una volta sola. Non sarà necessario, quindi, per gli agenti che fermano il trasgressore, controllare l’eventuale recidiva e non sarà possibile accedere a sconti sulla sanzione. Il periodo di sospensione della patente sarà deciso direttamente dal prefetto.
La proposta di Nencini, pur se accolta con sfavore da parte degli automobilisti, sembrerebbe motivata dalle preoccupanti percentuali di incidenti aumentati per l’uso del cellulare in macchina, causa principale di distrazione alla guida. Secondo il Consiglio Nazionale di Sicurezza, infatti, i dati diffusi dimostrano che il 27% degli incidenti in macchina è causato dall’uso del cellulare in macchina.